Con il fallimento di FTX -la più importante piattaforma di trading- il settore delle criptovalute subisce una scossa importante, andando a cadere uno dei principali pilastri sui quali si reggeva il mondo delle valute online.

Un fatto, questo, che rischia di innescare un tragico effetto domino su tutto il settore.

Da molti la notizia è stata paragonata alla vicenda dei Lehman Brothers, che scatenò la crisi finanziaria dei mutui subprime nel 2008.

Gli effetti sono devastanti, ma tentiamo di capirne qualcosa di più.

Sam Bankman-Fried: la parabola discendente delle criptovalute

Poche ore dalla comunicazione della notizia sono state sufficienti perché Bitcoin ed Ethereum, principali criptovalute nel mercato, perdessero il 15 e il 24% del valore.

La notizia del crollo ha visto il ritiro immediato di uno dei principali investitori esterni di FTX, Sequoia capital, che aveva investito sulla piattaforma un patrimonio di circa 213,5 milioni di dollari.

Una partecipazione seconda soltanto a Venture Capital, il cui valore risultava stimato a 425 milioni.

Già il 9 novembre, le azioni di Sequioia Capital erano rilevate a 0 dollari; poi, due giorni dopo, FTX e FTX US presentavano istanza di fallimento, facendo ricorso, negli Stati Uniti, al chapter 11: la bancarotta assistita, con lo scopo di permettere alla società di continuare a lavorare anche durante il negoziato con i creditori.

A seguito del crollo, sono seguite le dimissioni dell’amministratore delegato Sam Bankman-Fried.

Sam Bankman-Fried: l’ascesa di FXT e delle criptovalute

Sam Bankman-Fried non era nuovo a vicende intricate e controverse rispetto alla sua attività di trading.

Ovviamente, nessuno avrebbe immaginato un così drammatico declino, dal momento che Sam Bankman-Fried, con un patrimonio di circa 32 miliardi di dollari, figurava nella top 100 degli uomini più ricchi del mondo rilasciata da Forbes.

Laureato al MIT in matematica e fisica, Bankman è entrato nel mondo delle criptovalute quasi per caso, benché avesse da tempo una passione per il trading.

Nel 2019 fonda FTX, vendendo una quota a Binance per 70 milioni di dollari.

Fallimento FTX: controversie e successi della piattaforma delle criptovalute

La storia della piattaforma è, tuttavia, segnata da grandi controversie.

FTX aveva messo più volte in allerta la SEC, società di controllo e supervisione della Borsa americana, che da sempre chiede al governo americano una regolamentazione rigida e severa dei mercati finanziari.

La piattaforma FTX svolgeva trading sui derivati finanziari, sebbene tali attività non fossero permesse dal governo degli Stati Uniti.

Per ovviare a questo problema, Bankman ha scelto come sede Hong Kong e le Bahamas.

Grazie a simpatie e generosi finanziamenti verso il Partito democratico, ha potuto lavorare indisturbato, evitando -almeno fino all’amministrazione Biden- misure di regolamentazione rispetto alle criptovalute.

Fallimento FXT: Il tweet di Binance ha acceso la miccia contro le criptovalute

Ad accendere la miccia, è stato un tweet del Ceo di Binance Changpeng Zhao, in cui si metteva in discussione la liquidità di FTX con la quale Binance condivideva una quota dal peso importante: 500 milioni di dollari.

A causa delle recenti rivelazioni emerse, abbiamo deciso di liquidare qualsiasi FTT rimanente sui
nostri libri contabili

In effetti, già il 2 novembre una rivista online poneva interrogativi sulla solvibilità di FTX, nell’eventualità che si fosse verificato un crollo dei FTT.

Il Ceo giustificava la decisione in un altro Tweet, dove richiamava il fallimento di Luna, il token dell’ecosistema Terra:

Liquidare i nostri FTT è solo una gestione del rischio post-uscita, abbiamo imparato da Luna

Il dietrofront di Binance

Il Ceo di Binance non era del tutto consapevole del terremoto che avrebbe generato: un meccanismo stringente di ritiro dei depositi da parte di molti clienti.

Ne è prova il fatto che, subito dopo, Zhao si sia offerto di rilevare la società, salvandola da una situazione ormai fuori controllo.

La decisione, tuttavia, ha subito un ulteriore dietrofront, dichiarato da un tweet risolutivo:

I problemi sono al di là del nostro controllo e della nostra capacità di aiutare

Fallimento FTX: le controversie nel trading delle criptovalute

A destare sospetti circa le ragioni del fallimento sarebbero non soltanto le parole dell’ex Segretario Usa al Tesoro Larry Summers, il quale paragona la vicenda allo scandalo Enron, ma anche alcune storie poco verosimili rispetto a un possibile hackeraggio della piattaforma.

FTX è stato hackerato; i fondi sembrano essere spariti. Le app di FTX sono dei malware,
cancellale. Non andare sul sito FTX: potrebbe essere un trojan

Sono queste le parole riportate da un amministratore della compagnia sul suo canale Telegram.

In effetti, un’analisi di Elliptic, ente che rileva i traffici delle criptovalute, ha analizzato un totale di 663 milioni di dollari dirottati su altri lidi.

Di questa cifra, 477 milioni sarebbero stati rubati, mentre gli altri messi al sicuro nei depositi di FTX.

Il bottino comprende varie criptovalute -Entherum, Avalanche, Binance Smart e Solana- convertite poi in valute online stabili, con scambi decentralizzati.

Una tecnica molto diffusa fra gli hacker, che farebbe apparire la vicenda come verosimile.

A non convincere, tuttavia, sono le tempistiche delle 24 ore successive alla richiesta di procedura fallimentare: lasciano immaginare un tentativo dei vertici di mettere in salvo quel che resta prima della liquidazione.

Class Action in vista

Le vittime di FTX – notizia di due giorni fa – stanno predisponendo un’azione legale e, coesi in un gruppo di oltre 50 membri in rapida espansione, chiamato FTX CLASS ACTION LAWSUIT (CHAT), temendo che il telegramma ufficiale possa subire una chiusura, si stanno organizzando fuori dei punti vendita degli scambi.

AJ, il creatore del gruppo, ha detto che un avvocato era ancora in fase di nomina, ma “dovrebbero finire in un paio di giorni”.

Al fine di raccogliere informazioni dai creditori, il Gruppo ha creato un modulo Google intitolato Utenti interessati dal fallimento di FTX.